Elettroforesi
L’elettroforesi proteica è un esame di laboratorio che misura i livelli delle proteine plasmatiche albumina, alfa-1, alfa-2, beta e gamma, con l’obiettivo di valutare il funzionamento del fegato e la presenza di infiammazioni o infezioni nell’organismo; inoltre, può portare il medico a diagnosticare patologie gravi come, per esempio, il mieloma multiplo.
Quando?
Spesso il medico richiede l’elettroforesi con la prescrizione degli esami di routine; oppure in seguito ad altri esami di laboratorio che abbiano mostrato
risultati anomali (elevati livelli proteici nelle urine, di calcio, basso numero di globuli rossi o globuli bianchi, etc.), quando c’è il sospetto di una malattia autoimmune, una malattia renale, una patologia del fegato o un’infezione cronica o acuta.
Inoltre, si può richiedere l’elettroforesi delle proteine quando ci sono sintomi come dolori alle ossa, anemia, senso perenne di fatica, continue infezioni che possano far sospettare la possibilità di una gammopatia monoclonale o di un mieloma multiplo.
In quest’ultimo caso, l’elettroforesi proteica risulta molto utile anche per controllare l’andamento della malattia.
In cosa consiste?
L’elettroforesi consente di dividere le varie proteine del siero secondo la loro mobilità in campo elettrico.
In pratica, il sangue prelevato viene centrifugato per ottenere il siero (ossia il plasma senza fibrinogeno); un campo elettrico permette di suddividere le proteine nel siero secondo la loro massa.
In questo modo, si spostano verso il polo positivo, formando delle “bande di migrazione”.
La loro velocità aumenta con una maggiore carica elettrica e diminuisce con una massa molecolare maggiore.
Elettroforesi delle proteine e Protidogramma
Normalmente un protidogramma normale è composto da diversi picchi e curve.
Il primo è quello dell’albumina ed è il più alto e stretto.
A seguire, molto più bassi, vi sono quelli delle globuline alfa-1, alfa-2, beta e gamma.
L’altezza e la numerosità di questi picchi indicano relativi aumenti o diminuzioni delle patologie rappresentati dalle proteine.
Solitamente, l’altezza descrive la quantità di proteine di una data categoria.
Quindi, il picco sarà tanto più alto quante più proteine sono in una banda.
Tuttavia, nel caso delle gamma-globuline, il dosaggio singolo è necessario per sapere la quantità di ogni singola classe (IgA, IgD, IgE).
Come comportarsi prima del prelievo?
Si consiglia di :
- digiunare per 10-12 ore; i cibi assunti infatti potrebbero alterare i risultati
- evitare farmaci per le 48 ore precedenti
- se non è possibile il punto precedente, comunicare l’assunzione di quali farmaci
Voci presenti nel protidogramma
Proteine totali
La quantità di proteine nel sangue permette di verificare l’eventualità di problemi renali e metabolici.
Tra le principali patologie o condizioni che possono aumentare questi valori, ricordiamo:
- digiuno o dieta ipoproteica
- diarrea
- disidratazione
- Mieloma
- Morbo di Waldenström
Tra le principali patologie o condizioni che possono diminuire questi valori, ricordiamo:
- febbre
- ipercatabolismo
- insufficienza renale
- Emodiluizione
- infezioni acute
- vomito
- traumi
- malnutrizione
- epatopatie acute
Albumina
Prodotta dal fegato, l’albumina è la proteina più presente nel siero.
Regola la pressione osmotica del sangue e tramite esso, trasporta a tutto il corpo gli ormoni. le vitamine e gli enzimi.
Alfa-1-globuline
Si suddividono in:
- alfa1- antitripsina (protegge i tessuti dagli enzimi prodotti dalle cellule infiammatorie)
- alfa-1 glicoproteina acida (proteina di fase acuta dei processi infiammatori),
- alfa-1 lipoproteina (meglio nota come colesterolo HDL).
Aumentano in caso di:
- Malattie infettive
- neoplasie
- contraccettivi orali
- malattie infiammatorie croniche
- gravidanza
- infarto del miocardio
Diminuiscono in caso di:
- Sindrome nefrosica
- Epatopatia colestatica
- Sclerodermia
- Enfisema polmonare
Alfa2-globuline
Si suddividono in:
- aptoglobina (lega l’emoglobina libera e inibisce la sua attività ossidativa)
- ceruloplasmina (trasporta il rame nel sangue)
- alfa-2-macroglobulina (trasporta ormoni e regola la coagulazione del sangue)
- alfa-2-lipoproteina (trasporta i grassi)
Aumentano in caso di:
- Diabete mellito
- Collagenopatie
- sindrome di Down
- morbo di Hodgkin
- neoplasie
- traumi
- sindrome nefrosica
- interventi chirurgici
Diminuiscono in caso di:
- Artrite reumatoide
- sclerodermia
- pancreatite
- epatite virale
- diabete mellito
Beta-globuline
Si suddividono in:
- transferrina (ha la funzione di trasportare il ferro nel sangue)
- beta-lipoproteine (trasporta gliceridi e altri grassi)
- C3 (si attiva quando l’organismo individua la presenza di batteri).
Aumentano in caso di:
- Cirrosi epatica
- gravidanza
- sindrome nefrosica
- macroglobulinemia
Diminuiscono in caso di:
- Enteropatie essudative
- Lipoproteinemia congenita
- Atransferrinemia
Gamma-globuline
Sono conosciute anche come immunoglobuline o anticorpi.
Esistono 5 classi di anticorpi:
- A: si concentra sulla mucosa, sopratutto nel tratto gastro-intestinale e nei passaggi respiratori
- M: è il primo anticorpo prodotto per contrastare le infezioni
- G: l’anticorpo più presente del corpo. Si trova su tutti i fluidi e protegge dai batteri e dalle infezioni virali
- D: è presente in piccole quantità nel sangue ed è la classe meno conosciuta
- E: associato soprattutto alle reazioni allergiche, si trova nei polmoni, nelle mucose e sulla pelle
Il valore può aumentare per via dell’aumento di tutti i componenti (aumento policlonale) o di uno solo (aumento monoclonale).
L’aumento policlonale avviene in presenza di:
- Epatopatia cronica
- malattie autoimmuni
- neoplasie
- Infezioni batteriche acute e croniche
- Infezioni congenite
L’aumento monoclonale avviene in presenza di:
- tubercolosi
- mieloma multiplo
- plasmoticoma
- leucemia plasmacellulare
- Infiammazioni croniche
Protidogramma – I valori di riferimento
Albumina: 3,5-5 g/dl (55%-65%)
Alfa1-globuline: 0,2-0,4 g/dl (4,2%-7,2%)
Alfa2-globuline: 0,4-0,8 g/dl (7%-9%)
Beta-globuline: 0,6-1 g/dl (9%-13%)
Gamma-globuline: 0,9-1,4 g/dl (13%-21%)