Denti del giudizio
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Denti del giudizio: cosa sono
I denti del giudizio – o terzi molari – sono gli ultimi che spuntano nelle arcate dentarie.
Sorgono normalmente in età adolescenziale e nei giovani adulti, in un’età compresa tra i 15 e i 30 anni.
È proprio per questo motivo che vengono definiti “del giudizio”.
A cosa servono?
I denti del giudizio non hanno nessuna funzione per la masticazione.
E vista la loro posizione, non hanno neanche un ruolo estetico.
È normale, quindi, domandarsi perché esistano.
Di fatto, sono considerati organi vestigiali, vista la loro inutilità.
Tuttavia, gli antropologi sostengono che i nostri primissimi antenati avessero bisogno di questi denti, perché dovevano masticare carne e radici crude e cibi più duri.
Durante il suo percorso evolutivo, l’uomo ha avuto sempre meno bisogno di una masticazione così forte.
Come diretta conseguenza, la mandibola umana si è via via ridimensionata.
Per questo motivo, spesso i denti del giudizio non hanno abbastanza spazio e il loro sviluppo corretto è ostacolato.
Dente del giudizio impattato
Si parla di dente del giudizio impattato quando non ha abbastanza spazio per emergere ed è bloccato sotto la gengiva. Questa condizione può causare carie e altri problemi dentali.
Ci sono 4 tipi di situazioni, in base a come il dente del giudizio impattato si sviluppa:
- Orientamento mesio-angolare è il caso più comune in cui il dente è angolato verso il dente che lo precede
- Orientamento verticale, il dente non emerge in arcata
- Orientamento disto-angolare, il dente è inclinato verso la parte posteriore della bocca
- Orientamento orizzontale, il dente è inclinato a 90 gradi e impatta sulle radici del molare a fianco
Sintomi
Tra i sintomi principali ricordiamo:
- Dolore e gonfiore nell’area della mandibola
- Arrossamento
- e Sanguinamento gengivale
- Alito cattivo
- Febbre
- Mal di testa
- Dolore all’orecchio
- Dolore alla gola
Complicazioni
I denti del giudizio impattati possono causare diversi problemi in bocca:
Danni ad altri denti. Se il dente del giudizio spinge contro il secondo molare, potrebbe danneggiarlo o aumentare il rischio di infezione in quella zona. Questa pressione può anche causare problemi con l’affollamento degli altri denti. Potrebbe essere necessario un intervento per raddrizzarli.
Cisti. Il dente del giudizio si sviluppa in una sacca all’interno della mascella. Questo può riempirsi di liquido, formando una cisti che può danneggiare la mascella, i denti e i nervi. Raramente si sviluppa un tumore – di solito non canceroso (benigno). Questa complicazione può richiedere la rimozione di tessuto e ossa.
Carie. I denti del giudizio impattati sono a maggior rischio di carie rispetto ad altri denti. Questo probabilmente si verifica perché i denti del giudizio sono più difficili da pulire e perché cibo e batteri si intrappolano facilmente tra la gengiva e il dente parzialmente eruttato.
Malattia gengivale. La difficoltà a pulire i denti del giudizio colpiti, parzialmente scoppiati aumenta il rischio di sviluppare una patologia infiammatoria dolorosa, chiamata pericoronite.
Cosa fare
È buona norma igienizzare il più possibile la zona interessata, con lo spazzolamento e l’uso di colluttorio.
In caso di dolore è consigliato anche l’uso di antinfiammatori.
Estrazione dente del giudizio
Per estrazione del dente del giudizio si intende la rimozione chirurgica dei terzi molari.
Bisogna procedere all’estrazione quando il dente del giudizio è causa di infiammazione, dà origine ad una cisti, con la crescita dà fastidio al settimo dente, in presenza di carie etc.
Il chirurgo inizia il taglio in lungo o sul bordo della gengiva, l’incisione del bordo gengivale.
Con l’anestesia e se il taglio incide poco muscolo, la sanguinazione sarà minima.
Il bordo gengivale viene preso e spostato a lato; in questo modo la mucosa e il periostio si trovano insieme distanti dall’osso.
Poi si piazza una spatola larga sotto il periostio per proteggere i nervi della lingua.
Poi si procede a rimuovere l’osso con la fresa.
Il dente viene così lussato e alla fine estratto.
Si rimuovono le scaglie d’osso con un getto d’acqua, pulendo l’alveolo del dente.
Infine, il bordo gengivale viene chiuso ermeticamente.
Quanto dura il dolore e tempi di recupero
Il recupero iniziale e la guarigione dall’estrazione del dente del giudizio di solito si verificano dopo circa 3-5 giorni.
È normale avere un leggero sanguinamento nell’area in cui la chirurgia è avvenuta.
Il sanguinamento minore dopo l’estrazione dovrebbe iniziare a diminuire dopo le prime 24 ore. Quando l’anestesia svanisce, ci potrebbero essere:
- rigidità della mascella,
- difficoltà ad aprire completamente la bocca
- e dolore.
Si prescrivono spesso farmaci antidolorifici per alleviare eventuali sintomi e disagi postoperatori.
Si può usare anche un impacco di ghiaccio per diminuire il gonfiore e il dolore.
Ad alcuni pazienti possono essere prescritti antibiotici. Al paziente verrà chiesto di mangiare cibi facilmente ingeribili per alcuni giorni ed evitare cibi piccanti, uso di tabacco e alcol ed esercizio fisico eccessivo per 3-4 giorni dopo l’intervento.
Una delle cose più importanti da ricordare è evitare il fumo dopo la rimozione dei denti del giudizio. Il fumo ritarderà il processo di guarigione e aumenterà la possibilità di dolore e complicanze postoperatorie.
I migliori rimedi per il dolore dopo l’estrazione sono il riposo, dando alla zona il giusto tempo per guarire.
È fondamentale applicare le istruzioni postoperatorie del chirurgo per ridurre al minimo le complicanze. La guarigione completa delle gengive può richiedere da tre a quattro settimane.
Dopo 2-3 giorni la zona si sgonfia e dopo una settimana solitamente vengono tolti i punti di sutura.